Hyper-V 2012 R2: Introduzione agli Shared VHDX

Windows Server

Nuovo appuntamento con Windows Server 2012 R2. Oggi si parlerà di alta affidabilità e nello specifico della funzione Shared VHDX. Questa feature, tra le più interessanti a mio parere, consente di mettere in condivisione un file .vhdx tra più macchine virtuali, evitando di utilizzare sistemi tipo iSCSI. Unico pre-requisito è che le Virtual Machine siano all’interno di un Cluster basato, ovviamente, su Windows Server 2012 R2.

Il funzionamento dello Shared VHDX è illustrato nella figura 1. Questo tipo di scenario è pensato per workload di vario genere, come SQL Server oppure Exchange Server; chiaramente la cosa è supportata e quindi utilizzabile in produzione.

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Figura 1 – Shared VHDX

La configurazione è molto semplice e consiste nel creare un disco VHDX all’interno di uno dei volumi del cluster ed aggiungerlo alle varie Virtual Machine, andando a spuntare l’opzione Enable Virtual Hard Disk Sharing, come mostra la figura 2.

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Figura 2 – Attivazione Shared VHDX

A questo punto il disco sarà visibile all’interno delle varie VM, come mostra la figura 3, e quindi andrà montato, da una delle macchine, e formattato a seconda delle proprie esigenze.

2013_09_03_SharedVHD-03Figura 3 – Disk Management

Trattandosi di un sistema per workload che prevedono l’utilizzo di un cluster, sarà necessario creare la risorsa, attraverso la console Failover Cluster Manager. Una volta aggiunti i nodi potrete aggiungere il disco, come mostra la figura 4.

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Figura 4 – Add Disk to Cluster

A questo punto si procederà con l’installazione del prodotto, SQL Server 2012 nel mio caso; al termine delle varie procedure potrete vedere lo Shared VHDX all’opera e funzionante, come mostra la figura 5.

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Figura 5 – Cluster in Funzione

Il punto forte di questa nuova feature è sicuramente la possibilità di non utilizzare iSCSI, che richiede sempre una parte di configurazione ed una gestione anche lato iSCSI Target. Con la Shared VHDX non dovete fare altro che spuntare una voce e siete subito operativi! Concludo consigliando di posizionare i vhdx all’interno di volumi dedicati, per non andare ad impattare sulle performance generali del cluster.