Veeam Endpoint Backup: Installazione

Autore: Andrea Mauro

Veaam Endpoint Backup è un prodotto di data protection e disaster recovery per macchine fisiche (Windows) completamente gratuito. Veeam ha annunciato questo prodotto nell’ottobre 2014 e l’ha presentato in diverse occasioni, inclusi il Tech Field Day Extra a Barcelona e il primo VeeamOn.

Il prodotto è attualmente in fase di beta pubblica (già con la maggior parte delle funzionalità) e il rilascio finale potrebbe essere vicino (ad esempio in occasione del VMware Partner Exchange 2015). Vi è pure un concorso per vincere un Microsoft Surface Pro 3 (vi sono 6 tablet estratti a sorte tra tutti i beta-tester), per poter partecipare alla promozione, è necessario utilizzare lo strumento di supporto integrato per inviare i vostri commenti riguardo alle seguenti categorie: migliore idea per una nuova funzionalità, migliore esperienza di utilizzo del prodotto e bug più nascosto.

Questo nuovo prodotto si integra con Veeam Backup and Replication, ma non lo richiede dato è in grado di lavorare in modalità standalone. L’interfaccia utente è comunque simile (e in alcune versioni beta, compare anche la versione 8.x, allineata quindi a quella del prodotto per backup di ambienti virtuali, anche se poi sembra che la versione definitiva sarà una più logica versione 1.0).

Da notare che Veeam Backup and Replication è già in grado di gestire backup di macchine fisiche, ma questo è limitato a soli server (anche se in teoria potrebbe gestire pure i client) e solo in modalità file level. Questa soluzione è più orientata sistemi fisici di tipo client, anche se supporta pure i server (e comunque potrebbe essere usata anche per macchine virtuali, ma trattandole come semplici macchine fisiche, con il relativo software installato in ogni singola macchina).

Potrebbe sembrare la soluzione definitiva per ogni client, ma ha comunque alcuni limiti, come ad esempio al mancanza di uno strumento di gestione centralizzata (del resto è una prima versione del prodotto ed è una versione completamente gratuita).

Vi sono poi dei limiti per quanto riguarda i requisiti. Per quelli di sistema non vi sono particolari problemi:

  • Qualunque processore x86 o x64
  • 2 GB RAM
  • 150 MB di spazio su disco per installare il prodotto

Ma per quanto riguarda il sistema operativo richiesto, questo è limitato solo alle versioni più recenti dei sistemi Microsoft Windows (di fatto a partire da NT 6.1 in poi):

  • Microsoft Windows Server 2012 R2
  • Microsoft Windows Server 2012
  • Microsoft Windows Server 2008 R2 SP1
  • Microsoft Windows 8.x
  • Microsoft Windows 7 SP1

Questi requisiti quasi sicuramente saranno confermati nella versione finale, quindi tagliando fuori tutti i client “vecchi” che magari sono i primi a richiedere una soluzione di protezione. A parte Vista, bisogna però ricordarsi che Windows XP non è più supportato da mesi e quindi sarebbe più corretto ragionare in termini di migrazione e aggiornamento di piattaforma che non di trovare ancora soluzioni per un sistema obsoleto.

Rimangono esclusi anche i sistemi Linux, che però non sono poi così utilizzati in ambito client, e i sistemi MacOSX. Veeam comunque ha da sempre avuto prodotti sviluppati per ambiente Windows ed è quindi naturale che la prima versione di questo prodotto sia focalizzata esclusivamente su questa piattaforma.

Oltre ai requisiti del sistema operativo, vi sono alcuni requisiti software che includono anche un database SQL (Microsoft SQL Server 2012 Express LocalDB Edition) e l’onnipresente Microsoft .NET Framework 4.0 (utilizzato anche in altri prodotti Veeam). Tutte queste componenti software saranno aggiunte automaticamente in fase di installazione del prodotto, figura 1.

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Figura 1 – Installazione Prodotto

Si potrebbe storcere il naso all’idea di avere, su in client, un database server locale, ma bisogna ricordare che la versione LocalDB Edition di SQL Server richiede un minimo numero di file (infatti l’installazione è molto veloce), un minimo set di risorse di sistema, ma soprattutto non è un servizio sempre attivo, ma è un sub-processo di Veeam Endpoint Service che viene lanciato all’occorrenza e poi fermato quando non serve.

Veeam Endpoint Backup permette di eseguire i seguenti tipi di backup:

  • Tutto il computer (incluso il system state)
  • Volume-level backup
  • File-level backup

Inoltre è possibile selezionare le diverse risorse se si vogliono sottoporre a backup (nel caso del volume-level) incluso il system state (chiamato System Reserved), l’intero sistema operativo o i propri file personali, come mostra la figura 2.

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Figura 2 – Configurazione Backup

 Veeam Endpoint Backup lavora utilizzando le snapshot di Microsoft VSS che garantiscono consistenza del dati e immutabilità degli stessi durante la fase di backup.

Esattamente come il fratello maggiore, Veeam Endpoint Backup è in grado di troncare i transaction log di eventuali database, solo dopo un backup con esito positivo. Ma bisogna notare che di default Veeam Endpoint Service viene eseguito come LocalSystem che potrebbe non disporre dei permessi per troncare i transaction log di Microsoft SQL Server (assicuratevi che LocalSystem sia in gruppo di SQL Server System Administrator con i giusti permessi).

Rispetto alla versione gratuita di Veeam Backup and Replication, questo prodotto è in grato di schedulare i job di backup, oltre che, ovviamente, eseguirli interattivamente. Vi è anche la possibilità di eseguire il backup quando il computer non è in uso.

Le opzioni di restore sono molto interessanti e complete:

  • file-level restore (a partire da backup di tipo file-level o volume-level)
  • volume-level restore (solo a partire da backup di tipo volume-level)
  • bare-metal restore (utilizzando una Recovery Image media).

L’immagine di avvio chiamata Veeam Advanced Recovery Disk può essere creata con un comodo wizard e permette di includere driver aggiuntivi (per un restore su hardware differente), come mostra la figura 3.

 

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Figura 3 – Advanced Recovery

La destinazione dei backup creati con Veeam Endpoint Backup può essere:

  • Risorsa locale sul computer, o un disco aggiuntivo o qualunque device a blocchi adatto a scrivere file (inclusi quindi diversi dispositivi removibili)
  • Risorsa di rete di tipo Network shared folder (solo con protocollo SMB/CIFS)
  • Un vero e proprio Veeam Backup Repository collegato ad un Veeam Backup Server (questa al momento è l’unica vera e propria integrazione che comunque non è disponibile ancora nella beta)

I dati relativi ai backup sono memorizzati con uno schema forever incremental (lo stesso utilizzabile anche in Veeam Backup and Replication) con un full backup (.vbk file) seguito da tanti file incrementali (.vib file). Esiste anche un altro tipo di file che è il backup metadata file (.vbm), aggiornato ad ogni sessione di backup, che contiene informazioni riguardo il computer di origine, i vari restore point e la catena di backup. Questo file è necessario per eseguire i restore file-level o volume-level.

Veeam Endpoint Backup lavora completamente lato client ed ha un’architettura one-service (Veeam Endpoint Service è l’unico servizi di Windows registrato). Vi sono però diversi componenti software che compongono l’architettura del prodotto:

  • Veeam Endpoint Service: come detto è il servizio che si occupa di eseguire i backup in background e che gestisce tutte le funzionalità del prodotto.
  • Veeam Endpoint SystemTray Service: è l’agente della tray di sistema di Windows che rende visibile questo prodotto anche all’utente finale e permette con un semplice click di accedere alle principali informazioni e funzionalità. Di default questo componente viene nascosto in automatico, ma è possibile portarlo nella parte visibile della tray.
  • Microsoft SQL Server 2012 Express LocalDB Edition: utilizzato per salvare le configurazioni del prodotto e già commentato in precedenza.

Il prodotto installa anche una serie di strumenti all’interno del menu di Windows (discorso leggermente diverso se usate Windows 8 o Windows Server 2012 e successivi).

Subito dopo l’installazione, la prima cosa che il prodotto vi chiederà di configurare il target per i backup, proponendo di default di specificare un dispositivo USB con almeno 32 GB di spazio (e comunque possibile specificare il target successivamente).

Creare un nuovo job di backup è molto semplice, come pure monitorarlo, dato che la parte di gestione di Veeam Endpoint Backup è veramente semplice (si potrebbe dire persino essenziale) ed intuitiva – figura 4.

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Figura 4 – Console Veeam Endpoint

Anche le opzioni possibili sono veramente minimali – figura 5: giusto la possibilità di disabilitare i backup, disabilitare le notifiche e abilitare il Backup IO Control (in questa beta viene chiamato “Throttle Backup”).

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Figura 5 – Configurazione Prodotto

Considerando che questo è un prodotto gratuito ed estremamente semplice, l’approccio migliore è registrarsi per la beta e provarlo con le proprie mani. Come confermato da Veeam, il prodotto finale rimarrà gratuito e vi sarà sempre una versione gratuita di questo prodotto (come del resto avviene con Veeam Backup & Replication e Veeam ONE che hanno una free edition).

Questo ovviamente non esclude la possibilità, in un qualche futuro, di vedere una versione a pagamento in un prodotto magari più completo e più integrato con gli altri prodotti Veeam.