Azure Backup: Proteggere i Client Windows

Microsoft Azure

Prima della fine del 2014, il team di Azure ha rilasciato diverse novità relative alla stabilità, alle performance ed al supporto. Una delle cose più interessanti è stato però la possibilità di proteggere macchine basate su Windows 7, Windows 8 e 8.1 tramite Microsoft Azure Backup. Tuttavia questo tipo di sistema non è propriamente “user-friendly” per gli end-user, per via dei passaggi, ma in ambienti aziendali questa soluzione diventa molto importante soprattutto per quegli utenti che sono spesso in giro e che non possono fare backup tramite una struttura centralizzata.

 

Proteggere un client è molto simile che proteggere un server (vedere l’articolo di Azure Backup: Implementazione). Prima cosa da fare è collegarsi al portale Azure e creare una nuova Vault, figura 1, ma è anche possibile utilizzare una già esistente che contiene backup di server e/o System Center Data Protection Manager 2012.

 

2015_03_06_AzureBackup_01
Figura 1 – Nuova Vault

 

Dopo la creazione sarà possibile scaricare il file di Vault Credential, figura 2, che dovrà essere importato all’interno del client Azure Backup. Da questa pagina è anche possibile scaricare gli agent da installare sulle macchine.

 

2015_03_06_AzureBackup_02
Figura 2 – Vault Credentials

 

Una volta installato l’agent all’interno del client, si avvierà la registrazione su Azure, figura 3; la prima cosa verrà chiesto il file appena scaricato dal portale che serve per validare la connessione tra il computer e la Vault. Dopo pochi secondi sarà possibile creare il primo Backup Plan: selezionate gli elementi che volete proteggere, figura 4, e procedete.

 

2015_03_06_AzureBackup_03
Figura 3 – Registration Wizard

 

2015_03_06_AzureBackup_04
Figura 4 – Backup Wizard

 

Con l’ultimo aggiornamento di Azure Backup, gli utenti possono scegliere la modalità di retention policies tra giornaliero, settimanale, mensile ed annuale – come mostra la figura 5. Tutto questo porta il tempo di retention fino a 99 anni! Un’altra novità interessante è la possibilità di agganciarsi ad un backup su Azure già esistente; questo è possibile grazie all’integrazione con il servizio Azure Import/Export che consente di portare sul cloud una grande quantità di dati tramite la consegna di un disco, a Microsoft, via corriere. Il vantaggio sta nel ridurre sensibilmente i tempi di backup e quindi nell’utilizzo della banda, cosa che in Italia più essere non da poco.

 

2015_03_06_AzureBackup_05
Figura 5 – Retention Policy

 

Concluso il primo backup job, sarà possibile visualizzare la macchina protetta all’interno del portale Azure, come mostra la figura 6. Nel caso nasca l’esigenza di ripristinare i dati da un altro computer, ipotizzando un fail totale del client, è possibile usare un’altra macchina come spiegato nell’articolo Azure Backup: Ripristino da altro Server

 

2015_03_06_AzureBackup_06
Figure 6 – New Client

 

Questa sicuramente è una grande funzione e prossimamente vedremo interessanti novità sia per i server che nell’integrazione lato client.