Windows 10: Introduzione alla Bash GNU/Linux

Windows 10

Già dalla mattina del 30 marzo sui social circolava la notizia. La conferma con l’annuncio di Kevin Gallo durante la Keynote di Build 2016: Bash GNU/Linux integrata in Windows 10! Inizia il mondo all’incontrario.

Tante volte, nella mia vita professionale divisa a metà tra Microsoft e Linux, la Bash in Windows Server o su un client mi avrebbe fatto comodo. Invece di aprire un notepad++ lavorando di Find&F3; avrei risolto a colpi di grep&awk. Oppure un wget in un batch per automatizzare uno scarico ripetitivo senza la scomodità di: installare, aggiornare il path, verificare i diritti di accesso della cartella.

Per necessità sono ricorso agli UnxUtils o a Cygwin: soluzioni che risolvevano il problema, aliene però rispetto l’host Windows su cui stavo operando.

Gasato, inizio a cercare maggiori info tra i post e i tweet che si susseguono. Infine arrivo sui blog di: Scott Hanselman e Mike Harsh. Leggo e l’entusiasmo iniziale scende: è una beta su Windows 10, chiarisce subito Mike Harsh orientata ai Dev, un ulteriore tool per semplificare l’uso di tecnologie come Nodejs, Ruby e Docker. Quando Harsh dice che non si può lanciare Notepad da Bash o chiamare script Bash da PowerShell, è una vera doccia fredda!!!

Iniziò a leggere il post di Hanselman e poi seguo il video live registrato in //Build/. Sul display, a fianco di Hanselman vedo, con sorpresa, una white shirt canonical presentata come partner; le demo mi rassicurano. Non posso dialogare direttamente con Windows, però ho una finestra su una Ubuntu full: dove posso installare con apt-get, lanciare daemon, operare su i files nelle directory senza spostarli o installare hypervisor e VM….Good!! Una soluzione ottima per fare esperimenti senza appesantire il mio notebook e poter usare i miei script Docker sia su Ubuntu che su Windows senza rimetterci le mani.

Grazie al contributo video di Rich Turner con Russ Alexander ho dato un’occhiata “sotto il cofano”: è una beta, ma le potenzialità che offre sono interessanti e solo l’uso c’è le può far scoprire.

In ambito ITPro sicuramente non potremmo usarla subito in produzione. Come Docker e Containers anche la Bash in Windows va provata è valutata, soprattutto perché sta già avendo un’impatto anche sulle altre CLI Microsoft: CMD e PowerShell, come Scott Hanselman racconta, chiudendo il suo post.

La sensazione finale che quest’annuncio mi ha lasciato la riassumo all’anglofona: “more is better that less”. Avere maggiore offerta tra le interfacce utente, aumentando le CLI disponibili, è un valore che Microsoft aggiunge ai propri sistemi. Sta a noi utenti esperti, ITPro e Dev mettere a frutto questo valore, sperando di trovare un nuovo strumento che ci semplifichi il lavoro.

Link Utili