Nel corso degli anni, Veeam è passata da un’offerta monoprodotto (in origine era il solo FastSCP poi diventato la base di Veeam Backup) ad un’offerta via via più completa che includesse non solo il private cloud, ma anche i cloud gestiti (service provider) e il cloud pubblico, ma fino a qualche anno fa sempre limitata a soluzioni native e specifiche per il mondo virtuale.
Con gli endpoint Windows e successivamente Linux (al momento in beta) si è iniziato a gestire anche workload fisici (o su altre piattaforme di virtualizzazione o cloud pubblici) estendendo l’offerta, ma limitandosi a situazioni stand-alone non gestite centralmente, se non nel repository (che può essere quello di Veeam Backup & Replication).
Nel recente evento “Veeam’s Next Bing Thing” è stata annunciata la strategia della nuova Availability Platform:
Come si può notare gli endpoint sono stati “rinominati” in “agenti” (nome non forse azzeccato, visto che una delle caratteristiche di Veeam Backup & Replication era quella di essere agent-less, ma nome sicuramente più breve ed esplicativo di “endpoint managed”) ed integrati nella piattaforma, quindi non solo come repository, ma anche come gestione centralizzata. Sia l’agente per Windows che quello per Linux saranno licenziati ad agente, quindi secondo uno schema di licenza più tradizionale, e completeranno quindi l’offerta della availability platform con gestione di ambienti anche fisici (o workload in esecuzione su cloud pubblici o su ambienti di virtualizzazione al momento non nativamente gestiti dalla availability suite).
Nell’evento sono anche stati annunciati dei nuovi importanti prodotti:
- Veeam Backup & Replication 9.5 (in realtà già molto si sapeva dagli annunci precedenti)
- Veeam Availability Console (una specie di Enterprise Manager per ambienti gestiti)
- Veeam Availability Orchestrator (uno strumento per gestire i piani di DR)
- Veeam Backup for Office 365 (grandissima novità e primo prodotto nativo di Veeam per il backup di una soluzione SaaS)